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GLI SPARTITI DI PIERO

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GLI SPARTITI DI PIERO


                                                                                                                        (In memoria)

“C’è scritto, basta leggere”. E dal foglio
tormentato di chiose - a Montedoro
è già scesa la sera, (ci ha sorpreso
come ogni sera) - quel “vento di rabbia”
si alza e si placa tra le tue mani
e la chitarra, laggiù “In Palestina”.
Chissà quale mistero mi portò
dentro la tua leggerezza antica,
in quel confuso fiume di parole
senza miraggio di foce nel mare…
…già eri nel mare e nel vento a seguire
quelle faibles nuances della voce:
“ascolta com’è puro questo suono!”
quasi gridavi da quell’altra stanza
nel tuo eterno vagare plongé
sempre un poco al di là dell’immediato
contatto, quasi fossi sollevato
da terra, come smarrito in quel cielo
che ti sfiorava la fronte e brillava
negli occhi, non scendeva mai la sera
sul tuo volto chiaro, ti prendeva
alle spalle, infedele come un gatto,
ma non portavi rancore alla sera,
alla vita che fugge, a tutto ciò
che finisce, ingannavi il tuo tempo
perché già eri oltre il tempo, già sapevi
che non c’è morte, ma gioia nel vento.


 


 Loredana Savelli - 28/01/2011 18:31:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Che bella! Ogni tuo scritto esprime nobiltà d’animo.
Ciao

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